Prevenzione incendi

Lo scopo primo della prevenzione incendi è quello di prevenirne l’insorgenza, poi contenerne lo sviluppo e infine arrestarne la reazione mediante interventi di estinzione rapida.

La protezione antincendio si può idealmente caratterizzare in misure di protezione passiva e di protezione attiva.

Protezione attiva e passiva

Le misure di protezione attiva sono dirette ad abbassare la frequenza e l’intensità degli incendi mediante la loro rilevazione precoce e la loro estinzione ancora nella fase iniziale dello sviluppo.

Le misure di protezione passiva, cuore della produzione di Marvon, sono dirette a:

  • Contenere i danni alle strutture
  • Evitare o limitare gli effetti nocivi dei prodotti di combustione

Questo avviene attraverso compartimentazioni, sistemi di ventilazione, piani di evacuazione d’emergenza e altro.

Ecco quindi che sia gli elementi strutturali che quelli di completamento svolgono oltre alla loro funzione essenziale, anche una seconda non meno importante, aderendo alle normative vigenti nel campo della prevenzione degli incendi.

Gli elementi strutturali sono: fondazioni, muri portanti, travi, pilastri, solai, coperture, etc...
Gli elementi di completamento sono invece: materiali di rivestimento, pareti, serramenti, etc..

Le caratteristiche di tutti gli elementi, ai fini delle disposizioni di prevenzione incendi, sono espresse in termini di prestazioni determinate da regole procedure tecniche normalizzate.
Tali prestazioni riguardano fondamentalmente due aspetti: la reazione al fuoco dei materiali e la resistenza al fuoco dei manufatti.

Reazione dei materiali al fuoco

La reazione al fuoco dei materiali riguarda la partecipazione di un materiale al fuoco a cui si trova esposto. Essa esprime fondamentalmente l’attitudine di un materiale ad alimentare e propagare il fuoco, in funzione delle sue caratteristiche fisiche e chimiche.

Se un materiale è incombustibile, cioè non suscettibile di bruciare, è evidente che il suo grado di partecipazione al fuoco sarà nullo. Se è combustibile, cioè suscettibile di bruciare, quindi di consentire l’innesco e lo sviluppo di un processo di combustione, il suo grado di partecipazione al fuoco risulta positivo.

In considerazione della difficoltà di definire un incendio reale, dal suo innesco alla sua completa evoluzione, il grado di partecipazione di un materiale al fuoco, cioè la sua reazione al fuoco, viene valutato in base a prove empiriche che fanno riferimento ad un modello di fuoco convenzionale. In Italia tali prove vengono eseguite secondo le procedure ed i criteri di classificazione prescritti nel D.M del 26 giugno 1984.

Il decreto individua sei classi di reazione al fuoco, variabili da 0, per i materiali incombustibili, fino a 5 per i materiali combustibili in relazione alla loro maggiore suscettibilità di innescare, propagare e mantenere una combustione.

Resistenza al fuoco

La resistenza al fuoco esprime, diversamente dalla reazione al fuoco, una caratteristica non dei materiali ma di un elemento costruttivo, indipendentemente dai materiali impiegati.

Tale caratteristica viene individuata nella capacità dell’elemento di conservare, in caso d’incendio, le funzioni per le quali è stato progettato, realizzato e messo in opera.

A seconda delle funzioni, la resistenza al fuoco viene definita secondo criteri di:

Stabilità al fuoco(R)

Attitudine di un elemento da costruzione a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco.

Tenuta al fuoco(E)

attitudine di un elemento da costruzione a non lasciarsi passare né produrre-se sottoposto all’azione del fuoco su un lato-fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto.

Isolamento termico(I)

attitudine di un elemento da costruzione a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore.

La resistenza al fuoco viene di regola espressa con i simboli R, RE, REI seguiti dal tempo durante il quale gli elementi conservano i requisiti indicati dai termini.

Il tempo, espresso in minuti, viene stabilito in base alla potenzialità presunta dell’incendio mediante stima del cosiddetto carico d’incendio e la definizione della classe dell’edificio.